Nel 2011 il GIM sotto l’egida del CoDAU ha replicato la sua indagine di misurazione tra i sistemi bibliotecari di ateneo e le biblioteche accademiche italiane. Il questionario si divideva in due parti: una dedicata alle biblioteche; l’altra ai sistemi bibliotecaridi ateneo.
I risultati relativi ai sistemi bibliotecari si riferiscono al 31 dicembre 2010 e sono pubblicati sul sito del GIM http://www.gimsba.it/node/24 . Si dividono in quattro parti:
Area dei costi
Area Risorse Infrastrutture
Area Sviluppo
Area Uso
I risultati, in forma tabellare, consentono una facile comparazione tra le diverse realtà bibliotecarie universitarie italiane. Spiace solo che in Italia ci siano cosi’ poche risorse da non riuscire ad effettuare indagini di questo tipo con maggiore frequenza. In Italia la cultura della misurazione e valutazione è ancora lontana dalle pratiche del mondo anglosassone dove entrambe hanno una tradizione lunghissima e si stanno intensificando negli ultimi anni, anche se in modo ancora poco standardizzato, le indagini sull’impatto economico e sociale della biblioteca. Su questo argomento mi riservo, tuttavia, di fare un post nei prosssimi giorni.
Chiudo per ora con una citazione che mi sembra illuminare un atteggiamento culturale negativo diffuso verso la misurazione e valutazione:
“Naturalmente bisogna voler valutare […] Questa mentalità kafkiana è, purtroppo, ancora diffusa in Italia. Non mancano certo “uffici di controllo”, non mancano leggi che prescrivono la valutazione, i sistemi di qualità abbondano, e ci sono tantissime persone incaricate di produrre indicatori sull’operato della loro organizzazione, affinché altre persone appartenenti ad altre organizzazioni sovraordinate (un Ministero. per esempio, o una sua agenzia) li possano archiviare senza generalmente averli usati.”
Claudio Bezzi, Cos’è la valutazione, Franco Angeli, 2007