Il documento “Rilanciare le biblioteche universitarie e di ricerca” realizzato e pubblicato da AIB CNUR nel luglio 2013, è accessibile qui:
L’Unconference ha esaminato quattro aspetti importanti discussi nel rapporto CNUR per le biblioteche universitarie:
1 L’organizzazione delle biblioteche universitarie e di ricerca
Il risultato della discussione ha confermato la crescente importanza degli SBA e della cooperazione a livello nazionale. Occorre però evitare e denunciare il rischio di burocratizzazione e non perdere il contatto diretto coi docenti e gli studenti.
2 Funzioni tradizionali delle biblioteche universitarie e di ricerca
Malgrado i tagli alle risorse finanziarie ed umane, occorre fare di più e la crescita della collezione digitale obbliga ad una riflessione sia sui nuovi e rinnovati servizi, sia sul ruolo attivo da assumere nel modello economico dell’editoria digitale.
3 Nuove funzioni nella società della conoscenza
Il supporto alla ricerca ed alla didattica si estende in una vera integrazione coi docenti e studenti oltre che con gli uffici universitari, con l’obiettivo comune del successo delle università nella competizione nazionale ed internazionale. Qual è il contributo al successo di docenti e studenti che può essere reso visibile delle biblioteche universitarie?
4 Competenze, ruoli e formazione delle professioni bibliotecarie
Occorrono nuovi ruoli, ma soprattutto occorrono ruoli diversificati, non solo tecnici e leader, ma anche ruoli politici di agenti del cambiamento e di consulenti qualificati degli organi accademici.
Il documento che è stato alla base dell’organizzazione dell’Unconference “La Biblioteca accademica che cambia” il 27 settembre scorso, è sto uno strumento utile per orientare la discussione.
Segnalo il lungo e articolato commento di Giovanni Solimine al documento della CNUR: “Rilanciare le biblioteche universitarie e di ricerca”. Il commento si trova all’indirizzo: http://lnx.giovannisolimine.it/la-comunicazione-scientifica-e-le-biblioteche-delle-universita/
Solimine sottolinea l'”alto profilo” del documento, ma ne individua il limite nel fatto “di risultare piuttosto lontano dall’assetto attuale, caratterizzato da una certa marginalizzazione rispetto alle dinamiche della vita accademica e da una forte inadeguatezza di risorse finanziarie, umane e strumentali.”
Non solo ciò è vero, ma il rischio è addirittura quello di una marginalizzazione via via crescente: si innesta qui anche il dibattito sulle forme più adeguate a lottare contro questa marginalizzazione (è ancora lo SBA lo strumento migliore per restare all’interno dei luoghi dove si prendono le decisioni importanti di un Ateneo?)